Scopriamo la storia del Kakawa, il cioccolato come veniva chiamato dai Maya fino ad arrivare agli Atzechi. Guardiamo l’evoluzione del kakawa da bevanda fino a diventare tavoletta.
La scoperta del kakawa
Dagli Olmechi ai Maya
Siamo atterrati con la nostra godi macchina del tempo a 2000 anni prima di Cristo nel Messico meridionale, precisamente nello stato di Tabasco. Qui vivono felici gli Olmechi, uno strano popolo che miscela acqua e fave tostate di uno strano arbusto, creando una bevanda amara e molto speziata: il progenitore della cioccolata!
Facciamo un balzo in avanti nel tempo per conoscere un popolo più famoso: i Maya.
Qui si stagliano fino al cielo i grandi templi a forma di piramide ricoperti da stucchi colorati e affreschi. Scopriamo che il Kakawa è un bene di consumo molto richiesto ma la sua produzione non risulta mai abbondante, forse perchà© necessita di un clima particolarmente tropicale e umido cosa difficile da trovare nelle foreste tra Messico e Guatemala. Solo i sacerdoti, i guerrieri e i nobili possono permettersi questa bevanda, che addolciscono con altrettanti prodotti “costosiâ€: miele, vaniglia e peperoncino.
Spostandoci tra le classi inferiori troviamo chi insaporisce una miscela di acqua e farina di mais con un risicato pizzico di kakawa. Quindi dai, volenti o nolenti possiamo dire che statisticamente tutti chi più chi meno assumono cioccolato!
Il popolo Azteco e il culto del cacao
La scoperta del cacahuatl
Con la decadenza dei produttori del “cibo degli deiâ€, la storia della cioccolata passerà nella mani degli Aztechi (XIV sec. d.C) un popolo conquistatore, un po’ come i Romani lo erano in Europa!
Gli Atzechi hanno un vero e proprio culto per il cacao infatti porteranno all’apice del successo questa “magicaâ€bevandaâ€. Per loro il kakawa è fonte di saggezza, dona energia sia in ambito guerriero sia nel talamo nuziale, non per niente era associato alla dea della fertilità . Era un popolo che da una parte avevano il terrore della fine del mondo e la passione per i sacrifici umani. dall’altra si godevano la vita ricercando la bellezza, il lusso, l’eleganza e ovviamente il cacao!
Per preparare il cioccolato o meglio il “cacahuatlâ€, come loro lo chiamavano, usavano una tecnica speciale. In una larga teglia di terracotta facevano tostare le fave di cacao e poi macinate in una macina in pietra. L’attrito provocava calore sufficiente a far sciogliere la parte grassa del cacao diventando una pasta scura e lucente. A questo punto la pasta di cacao veniva modellata in formelle e conservate, per poi venire sciolte nell’acqua per la preparazione del cacahuatl!
E con questo articolo chiudiamo qui la godi macchina del tempo ha finito il carburante. Nel prossimo articolo vedremo la scoperta dell’America anzi, la scoperta del cioccolato in Europa.
Godi degustazione!
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